La storia del caffè
La storia del caffè e l’etimologia della parola “caffè” sono giunti a più di un millennio di vita. Il “qahwah”, parola che nel linguaggio arabo classico indicava una bevanda. Veniva usata per indicare un succo estratto dai semi, consumato come vino rosso scuro, o come un liquido che, bevuto, provocava effetti eccitanti così intensi da essere utilizzato anche in medicina.
L'origine della parola caffè
Durante la sua vita e al cambiare della zona, la parola “qahwah” si può ritrovare in una moltitudine di varietà, quali cavè, cavà, cihuè, caveah, choana, chnachout, caffa. Fino ad arrivare al “quahvé”, parola turca, il cui significato è “ciò che solleva in alto". Con il tempo si differenziò in maniera ben precisa indicando in modo univoco la bevanda, che oggi noi chiamiamo “
caffè”.
Tuttavia questa derivazione della parola è contestata da alcuni studiosi. Essi sostengono che l
a parola “caffè” provenga dal nome della regione in cui la pianta vegetava spontaneamente alle sue origini e vale a dire la Caffa in Etiopia.
La storia
La storia del caffè e i numerosi studi sulle origini del caffè ci fanno desumere che, presso le antiche civiltà del periodo precristiano o preislamico, la pianta e di conseguenza la bevanda di caffè non fosse conosciuta.
Tuttavia esistono alcuni riferimenti storici e letterari, i quali portano a sostenere che un utilizzo della bevanda in questione fosse già avvenuto in tempi più antichi.
All’interno dei suoi scritti sull’Iliade di Omero, Pietro della Valle (1533-1617) afferma che nel quarto canto, sia presente un chiaro riferimento al caffè. Nello specifico quando Omero parla della misteriosa e magica bevanda, il “nepente, infuso nelle tazze”.
Altro riferimento al caffè si può ritrovare in un trattato del Settecento di G. Paschius, il quale deduce la presenza del caffè in alcuni brani della bibbia.
Altri infine sostengono che uno dei favolosi doni che la regina Saba portò a Salomone fosse proprio il caffè.
Leggende sul caffè
Le origini della conoscenza del caffè si mescolano sicuramente a versioni che hanno del leggendario,. Ogni leggenda però non è da escludere che nasconda una piccola parte di verità.
In un’
antica leggenda dei Paesi Arabi si narra che il caffè fosse stato inventato dall’Angelo Gabriele. L'intento era quello di prendersi cura del profeta Maometto. Il caffè era considerato qui come
bevanda e medicina per curare la salute.
Probabilmente la
più nota leggenda sul caffè appartiene al frate maronita Antonio Fausto Nairone. Egli narrò di un pastore arabo di nome Kaddi. Un giorno mentre pascolava le sue capre si accorse che il suo bestiame mostrava segni di eccitazione e scalpitamenti, dopo aver mangiato alcune bacche. Queste bacche rossastre sono i frutti delle piante di caffè.
Già tra i
secoli XIV e XV, il caffè come bevanda risultava notevolmente diffuso presso gli Arabi. Veniva consumato in particolar modo per tenersi svegli durante le orazioni della notte.
Gelosi del segreto della scoperta della “bevanda nera”, considerandola magica e preziosa, gli Arabi ne proibirono l’esportazione. In Arabia infatti, fino al 1400, i grani di caffè venivano utilizzati anche in campo medico con finalità curative. Con il tempo però la sua conoscenza si propagò da un convento all’altro, e il caffè venne portato nelle patrie dei pellegrini. Per poi conquistare l’intero mondo arabo.
La diffusione della bevanda
Già dal XV secolo alla Mecca e a Medina erano presenti le prime mescite pubbliche. Paradossalmente però l’affermazione della bevanda incontrava considerevoli ostacoli proprio all’interno della comunità araba.
Gli effetti stimolanti che essa provocava non collimavano con quelli che erano i rigidi imperativi della legge islamica. Dunque si dovette decidere se proibire la bevanda che, come il vino,
provocava comportamenti euforici.
La diffusione del caffè fu però facilitata dall’espansione dell’Islam nell’Africa del Nord, nell’Europa e nell’Asia del Sud. All’inizio sotto le spinte espansionistiche dell’impero ottomano ed in seguito grazie allo sviluppo commerciale, favorito dai grandi viaggi.
Nella seconda metà de XVI secolo il
caffè iniziò a pervenire come
merce pregiata all’interno dei confini orientali per approdare in Europa. Grazie ai grandi velieri che solcavano il Mediterraneo, i navigatori che sviluppavano sempre più i loro commerci importando mercanzie di ogni genere. Iniziarono loro ad
introdurre il caffè nei maggiori porti del nostro continente.
Verso la fine del secolo il caffè fece la sua comparsa a
Venezia insieme al tabacco. Successivamente, già nel secolo successivo, il caffè pervenne anche in altri paesi europei. Ad esempio in Francia, che grazie ad alcuni mercanti marsigliesi provenienti dall’Oriente vide nei suoi porti la nuova merce. Si narra che Mosieur Jean de la Roche nell’anno 1644, sia stata la prima persona ad importare il caffè in Francia.
In Olanda, il caffè fu portato dalla Compagnia delle Indie che lo importò verso la fine del XVII secolo. Inoltre all’Olanda va il merito di aver trapiantato la pianta di caffè nelle Indie Orientali.
Le prime botteghe
Nel 1640 a Venezia venne aperta la prima “bottega del caffè”, alla quale ne seguirono altre in diverse città d’Italia. In seguito con il diffondersi della bevanda e delle botteghe il prezzo della merce iniziò a calare.
Grazie alla diminuzione del prezzo in poco più di un secolo si vennero a creare nella sola Venezia più di duecento locali dove veniva servito il caffè.
Analogamente agli ostacoli incontrati dal caffè tra i religiosi musulmani, anche in Italia alcuni esponenti della Chiesa fecero una dura resistenza contro bevanda. Era infatti da loro considerata come “bevanda del diavolo”.
Con l’attenuarsi delle resistenze da parte della chiesa il caffè diventò la bevanda più apprezzata dagli uomini di cultura del Settecento. Era infatti definita la “bevanda intellettuale”.
Da quel momento fino ad oggi il
caffè ha avuto un ruolo sempre più importante nella vita degli italiani. Fino a diventare oggi uno dei
prodotti riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo come eccellenza del Made in Italy!
La storia del caffè ci ha portato fino ai giorni nostri dove, il 96,6% degli italiani infatti beve abitualmente il caffè.
(Fonte: Ricerca Astra 2020 commissionata da Consorzio Promozione Caffè)
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